mercoledì 21 ottobre 2015

Saudi Mega Projects & Infrastructure 2015



WE ARE READY...!!

https://www.saudimegaprojects.com



"Saudi Mega Projects will continue working on the objectives set forth: The establishment of a Project Management Office, with the use of best international practices and contribution to the national workforce working to raise the level of PMO performance." said Faisal Al-Fadl, Secretary General at Saudi Green Building Forum and Chairman of the Saudi Mega Projects Conference, "After only, three congestive Saudi Mega Conferences since 2012 hosted by leaders in government and private sector, we are proud of the conclusion that has lead to establish the National Program to support Project Management in public entities by the Council of Ministry Cabinets and the Custodian of the Two Holly Mosques, King Salman bin Abdulaziz aimed to ensure adequacy and quality of public projects." - See more at: https://www.saudimegaprojects.com/#sthash.ZrRRaOsK.dpuf

domenica 7 giugno 2015

SOLIDARIETA'

Caro Lettore,


sono Mauro Nicoletti, ingegnere civile (ufficio professionale in San Donà di Piave) www.inmingegneria.it e già docente del Politecnico di Milano e membro di molteplici associazioni a livello italiano:

  • Scuola Master F.lli Pesenti;
  • Isiamed

la vita professionale mi porta a girare il mondo specialmente nel Medio Oriente.

L'ultimo mio viaggio è stato in Libano all'Ordine degli Ingegneri e degli Architetti di Beirut a parlare di costruzioni in zona sismica: Dall'esperienza dell'Aquila al Libano.
In aereo ho potuto incontrare Padre Makhoul FARHA dell'Ordine dei Carmelitani del Libano che mi ha narrato le tristi vicende dei cristiani in Libano (riposto nostra ultima corrispondenza):


Carissimo Mauro Nicoletti,
PAX TECUM!
In seguito alla nostra lunga conversazione sull' aereo tra Beirut e Roma, eccomi ora nella mia sede a Beirut, tra i miei frati,la mia comunità e la mia gente, che sta vivendo un momento molto drammatico a causa dell'invasione degli "ISIS" nelle faccia orientale del Libano, alla frontiera con la Siria. Sembra che le battaglie sono accese da due settimane, preghiamo e speriamo che accade il peggio con l'espulsione il resto dei cristiani (18.000) abitanti in quella parte.


A fronte di questa situazioni mi permetto di chiederti di Unirti a me nella carità verso chi soffre anche con poco, se fossi interessato inoltrami una mail a:

mro.nicoletti@libero.it


Un caro abbraccio
Mauro Nicoletti




domenica 17 maggio 2015

Elezioni Venezia 2015

Caro Lettore,

mi accingo a scrivere questo post osservado, da cittadino libero elettore, la campagna elettorale in Venezia ed in Veneto.

Noto con grandissimo piacere che un tema forte è: Free Zone in Venezia; per onestà intellettuale mi piace dire, che il tema l'avevo lanciato io circa due anni fa con l'amico dott. Bonalberti ed avv. Fasulo
 (che ringrazio personalmente per la dedizione e lo studio sviluppato in 10 mesi di intenso lavoro).


Questo post vuole essere solo un appendice, a tutti i candidati oggi in pista per le varie istituzioni locali e nazionali, in cui mi permetto di dire:

dopo le elezioni passiamo dalle parole ai fatti! e cerchiamo di sfruttura le competenze ed il lavoro da tutti sviluppato senza preclusioni di sorta.

Il tema della Free Zone si sta dimostrando sostanzialmente trasversale ( e ciò mi rende felice, vuol dire che l'idea aveva la sua forza) ed in Veneto oggi, c'è bisogno di grandi riforme. Il sistema della Free Zone è assolutamente da implementare come volano di innovazione: anche con tempi assai ridotti!!

Cari candidati, penso che l'obiettivo comune è lavorare per un'Italia Migliore, quindi facciamo tutti insieme un patto sulla Free Zone: lavoriamo per coinvolgere le capacità!!!

In Veneto ed in Italia dobbiamo cercare solo un Futuro ed è quello dello sviluppo.

Buone Elezioni a Tutti


Mauro Nicoletti




mercoledì 22 aprile 2015

mercoledì 15 aprile 2015

Saudi Green Building Forum 2014

eng. Mauro Nicoletti  - SGBF 2014








mercoledì 8 aprile 2015

Lavori Pubblici quadro normativo europeo e BIM: la situazione italiana.

Ing. Mauro Nicoletti*, arch. Sante Battistuzzo**

Lavori Pubblici quadro normativo europeo e BIM: la situazione italiana.

Per rispondere alla sempre maggior necessità di approfondimento sulla metodologia BIM e alla sua applicazione, lo scritto cerca di delineare, rispetto alla recente Direttiva Europea sugli Appalti Pubblici n. 2014/24/UE, il quadro normativo a livello internazionale e i vantaggi/svantaggi legati alla sua attuazione nel contesto italiano.

Per riuscire a comprendere al meglio i contenuti della Direttiva Europea sugli appalti pubblici e le sue possibilità di applicazione, bisogna innanzitutto definire nella maniera più chiara possibile in che cosa consista il BIM (Building Information Modeling): una definizione condivisibile potrebbe essere quella di “un processo di generazione, sviluppo e gestione di un modello multi-funzionale di un oggetto (architettonico)”. Un processo quindi che, in quanto tale, interessa l’intera filiera legata all’edilizia e che coinvolge tutti gli operatori, a favore di una razionalizzazione della sua gestione, dall’idea iniziale di concepimento fino alla sua gestione: è quanto mai riduttivo infatti pensare al BIM come una mera, seppur efficace, rappresentazione 3D, perchè esso significa invece la gestione (spesso la lettera “m” nell’acronimo viene letta come “Management” piuttosto che “Modeling”) di un’opera nel suo intero ciclo di vita e nei diversi specifici settori. La metodologia BIM garantisce e favorisce l’interoperabilità delle diverse competenze professionali all’interno del processo costruttivo e l’integrazione delle informazioni in tutte le fasi: non si limita inioltre al 3D, ma consente l‘elaborazione dei tempi di realizzazione (4D), dei costi (5D) e dei processi di gestione e manutenzione.

Da un’analisi della Direttiva Europea sugli Appalti Pubblici (emanata il 18 aprile 2014 e che ogni stato membro dovrà pertanto adottare nella propria legislazione entro due anni) emerge una chiara e precisa volontà nei principi generali di adottare il più possibile metodi innovativi e una tendenza, che chiaramente non può essere univoca a garanzia della libera concorrenza, verso l’adozione della metodologia BIM, come si legge nell’art.22 c.4:

For public works contracts and design contests, Member States may require the use of specific electronic tools, such as of building information electronic modelling tools or similar. In such cases the contracting entities shall offer alternative means of access as provided for in paragraph 5, until such time as those tools become generally available within the meaning of the second sentence of the first subparagraph of paragraph 1.”

La Direttiva sottolinea più volte il carattere di ricerca e di innovazione che si dovrà osservare nella descrizione degli appalti pubblici e nella loro aggiudicazione, per digitalizzare nel miglior modo possibile l’oggetto dell’appalto, al fine di ottenere offerte chiare e precise sia dal punto di vista qualitativo che economico, di ottimizzare le tempistiche di realizzazione dell’opera e di ridurne i costi. Alcuni stati membri, specialmente nel Nord Europa, si sono già adeguati o hanno integrato la loro legislazione introducendo il BIM per gli appalti sopra una certa soglia (in Finlandia per esempio si parla del 70% dei lavori svolti con questa metodologia), altri stanno già investendo in programmi di incentivazione del BIM, si pensi al Regno Unito che ha stanziato una cifra come 10 miliardi di sterline per progetti BIM-based, o come la più vicina Austria che da inizio 2016 avrà i primi appalti pubblici BIM-based; e in Italia a che punto siamo? Innanzitutto bisogna dire che il BIM è abbastanza conosciuto dai professionisti, anche se pochi lo usano al pieno delle sue potenzialità, e molto poco invece da costruttori e anche dalla pubblica amministrazione: questo si può sicuramente attribuire ad un periodo in cui la crisi economica crea più criticità che orizzonti positivi, quindi, sta nell'amministratore lungimirante investire in formazione per l’introduzione di una nuova metodologia di progettazione, che comporta una rivoluzione non solo tecnologica ma soprattutto culturale, e siamo certi che i risultati in termini di efficienza sarebbero presto ripagati. 
 
A livello di recepimento legislativo, ad oggi manca una strategia governativa che abbia come scopo la digitalizzazione dei processi: si sta valutando ancora il tema, ma non sono stati ancora fissati steps programmatici. Numerosi sarebbero i vantaggi rappresentati dall’adozione della metodologia BIM nel caso italiano per tutti i soggetti coinvolti nel processo, dalla stazione appaltante, ai concorrenti, alle imprese aggiudicatrici, fino agli utilizzatori finali: con una metodologia che garantisce una gestione totale e univoca dell’opera ci sarebbe un’ottimizzazione in partenza nella selezione della migliore offerta, nella successiva generazione del progetto, nella sua costruzione e nella sua fruizione e manutenzione, con una lineare riduzione dei costi e dei tempi. Basti pensare che già le stesse stazioni appaltanti potrebbero fornire modelli BIM per la presentazione delle offerte, che queste sarebbero per forza più dettagliate ed oggettive per tutti i concorrenti, che sarebbe più facile la loro stessa valutazione: in seguito il processo progettuale sarebbe integrato coinvolgendo le specifiche professionalità (architettonica, strutturale, impiantistica etc.) in un continuo lavoro di interoperabilità, per poi giungere alla realizzazione dell’opera e del cantiere in maniera più efficiente, ed infine alla gestione e alla manutenzione del costruito che non preveda extracosti significativi. 
 
Si riscontra nelle novità dettate dalla Direttiva Europea in oggetto una possibilità, oltre che il dovere, per poter migliorare e ottimizzare l’attuale Codice Appalti, innovandolo secondo le linee guida europee, ma anche rivedendolo in una logica di semplificazione e di adeguamento a livello internazionale: oltre quindi ai notevoli vantaggi in termini di riduzione dei tempi e dei costi con l’utilizzo del BIM (si parla del 40% per i primi e fino al 33% per i secondi), si potrebbe ottenere una minor incertezza dei tempi di aggiudicazione, una progettazione più programmatica in grado di evitare le numerose varianti in corso d’opera e una gestione controllata della vita del manufatto una volta realizzato.

Non si può tuttavia certo pensare di instaurare un cambiamento culturale semplicemente con obblighi di legge, ma si potrebbe favorire innanzitutto un’implementazione graduale del BIM con la sperimentazione in alcuni progetti-pilota, affiancandolo necessariamente con un importante lavoro di formazione e cominciare, come si sta già facendo, nella creazione di una piattaforma digitale e nella condivisione della strategia da adottare con i professionisti, i produttori e le imprese.

Il recepimento della Direttiva Europea può rappresentare un’opportunità da cogliere per la normativa italiana nell’ottica di una sua complessiva revisione che porti a una generale razionalizzazione ed innovazione: l’introduzione della metodologia BIM o comunque della digitalizzazione del processo costruttivo significherebbe, dopo un iniziale investimento in formazione, una diminuzione dei tempi e dei costi per la realizzazione, ottimizzando così al meglio la spesa pubblica, e una rinnovata competitività delle imprese italiane nei confronti del mercato estero, in una logica orientata allo sviluppo.

*docente a contratto Politecnico di Milano, Titolare studio INM ingegneria
** libero professionista, collaboratore INM ingegneria
 

martedì 24 febbraio 2015

CONCORSO DI PROGETTAZIONE

Gentili Tutti, 

ho dato il mio personale contributo all'amica @silvia rebecchi che mi ha coinvolto in questa idea.

Silvia, da sempre ragazza molto dinamica e dotata di estrema vitalità, mi ha immerso in questo mondo che ritengo interessante e da scoprire. Spero l'idea vi piaccia e possiate partecipare numerosi. 

http://www.progettodocet.org/consultazione-di-idee/

Grazie 
MN

lunedì 26 gennaio 2015

Sostenibilità: Visione e materiale e Tecnologie - Edilizia Sanitaria

Gentile

ho il piacere d'informare che all'interno della rivista L'Arco di Giano numero 81/2014
(presidente Mariapia Garavaglia)

http://www.arcodigiano.org/
L'Arco di Giano è la prima rivista in Italia di Medical Humanities e propone una visione della medicina all'insegna dell'incontro tra discipline e pratiche diverse afferenti alla sanità.
La mitica figura di Giano bene simboleggia il progetto editoriale della rivista in quanto le Medical Humanities, nate per cambiare l'immagine stessa della medicina mediante la mobilitazione di tanti e diversi saperi, vogliono fornire una preparazione che consentano di guardare nelle due opposte direzioni delle scienze della natura e delle scienze dell'uomo, consapevoli che la salute delle persone non è un bene definibile con interventi settoriali.
L'attenzione puntuale posta all'integrazione tra le scienze mediche e le riflessioni sulla bioetica, l'antropologia culturale, le scienze economico-politiche e le scienze socio-psicologiche fa de L'Arco di Giano un importante e valido strumento di studio, approfondimento e crescita personale.
La rivista si rivolge sia a tutti coloro che, a vario titolo e con diversa intensità, partecipano al successo di un sistema dedicato alla protezione della salute, sia a quanti desiderino avere una fonte per una più chiara comprensione della dimensione dell'uomo là dove si mostra nella sua universalità: nella fragilità del corpo a cui l'azione terapeutica vuol portare rimedio.

 sarà presente un mio articolo dal titolo:

 “Sustainability: vision, materials and technologies”


Cordialmente
Mauro Nicoletti